mercoledì 2 luglio 2008

LE TROTE DI "RAPIDO".......parte V°

Il fiume restringeva parecchio il suo alveo e si incanalava tra le pareti di roccia a strapiombo, il livello dell’acqua si alzava tanto da impedirci qualsiasi tipo d’attraversamento con gli stivaloni....eravamo bloccati, fisicamente impossibilitati a proseguire ma soprattutto “bloccati mentalmente” da ciò che vedevamo quindici metri avanti a noi.
Un bellissimo laghetto abbastanza profondo e dal color verde smeraldo, grande quanto un campo da tennis, riceveva le acque dell’aniene che vi si riversavano con un piccolo salto, una cascatella che potevamo solo intuire dal rumore.
L’alveo del fiume si allargava, l’acqua rallentava notevolmente la sua corsa, racchiusa da un lato dalla parete di roccia mentre dall’altro era contornata da un fitto boschetto, solo alla fine il letto dell’aniene riacquistava le sue caratteristiche torrentizie, con l’acqua bassa e veloce che ricominciava a scorrere tra i massi.

Forse stavamo osservando uno dei laghetti in cui l’imperatore Nerone beava bagnarsi…solo che dall’altra parte del laghetto non era il nobile romano che scorgevamo ma un pescatore intento a cambiare un’esca sulla lenza, e quel pescatore era proprio Rapido.
Avevamo sbagliato itinerario, l’avevamo già intuito ed ora ne avevamo conferma; il luogo tanto sognato da Gaetano era lì davanti ai suoi occhi ma il suo sogno si era trasformato in incubo perché da dove eravamo non lo si poteva raggiungere.
Potevo leggere la frustrazione e la rabbia sul viso del mio amico dovuti al dubbio di aver mal interpretato le indicazioni della madre di Rapido ma non mi soffermai più di tanto a pensare, la mia completa attenzione era rivolta a quel luogo di una bellezza amena e selvaggia, letteralmente incantato da ciò che mi era stato concesso assistere; a quel quadro, oramai fisso nella mia mente, dove la roccia scura e la folta boscaglia facevano da cornice a quel bellissimo parto della natura, quel lago di smeraldo incastonato in una gola.

Nessun commento: