martedì 17 giugno 2008

NEL CUORE E NEI RICORDI - parte I°

Ero poco più che ventenne e con una passione maniacale per la pesca, qualsiasi tipo di pesca, quando iniziai a lavorare nel posto in cui attualmente mi trovo; essendo da poco in servizio non potevo ancora conoscere moltissimi dei miei colleghi però venni lo stesso a sapere della presenza di un gruppo di persone, appassionate di pesca al bolentino, che spesso organizzavano delle uscite in mare con un barcone. Immaginatevi la mia meraviglia ed il mio interessamento, non ero mai salito su di una barca, mai pescato in mare aperto e la voglia di far parte di una di queste "spedizioni" divenne talmente forte che cercai subito di mettermi in contatto con qualcuno del gruppo.
Mi presentarono Alessandro, un signore affabile e gentile, disponibile a diventare mio mentore e, per farla breve, in poco tempo riuscii a conoscere quasi tutti gli altri pescatori che mi accolsero tra di loro come meglio non avrebbe potuto immaginare uno come me, un "lupo solitario".
Alla prossima uscita, ed in notturna per giunta, ci sarei stato anch'io!!!!
Immediatamente cominciai a raccogliere tutte le informazioni possibili sul bolentino; Alessandro, con quella grande disponibilità e pazienza che poi avrei sempre di più apprezzato, mi aiutò nella scelta dell'attrezzatura e nella preparazione dei terminali.
La sera del giorno fatidico mi recai nel posto prefissato per l’appuntamento con largo anticipo, tanto che immaginavo di essere il primo e invece trovai, già in attesa, un signore anziano e piccolo di statura che a prima vista dava l'idea di essere ormai andato in pensione da un bel pezzo. L'unico saluto che ci scambiammo fù un "ciao" e nulla più....per questo la mia prima impressione, del resto sbagliata come accade con parecchie "prime impressioni", fù che quel tipo fosse una persona molto riservata e di poche parole. Nei minuti successivi arrivarono tutti gli altri, accompagnando i classici saluti con sfottò e battute scherzose, e poi finalmente.... la partenza!!!
Il barcone su cui salimmo quella sera era un 15 metri usato d'estate per le gite in mare a Torvaianica mentre, di notte e per tutto il resto dell'anno, il proprietario portava, dietro compenso naturalmente, le persone a pesca sulle secche di Tor Paterno. Ci sistemammo in barca, al mio fianco il "maestro" Sandro, dall'altra parte invece avevo quel piccolo "strano" ometto anziano, ma intimo amico di Sandro come seppi in seguito, di nome Richetto.
Arrivammo sul luogo di pesca, ci ancorammo su un fondale di 32 metri ed iniziammo a calare le lenze: sciarrani, scorfani, boghe e saragotti furono le prime catture. Richetto era sempre silenzioso e riservato e per questo pescare accanto a lui mi creava un po’ di disagio; calavo la lenza cercando di stare molto attento a non creargli alcun tipo di fastidio.
Dopo le prime ore i pesci cessarono di abboccare e cominciò il dramma del povero Richetto: sarà stata l'onda lunga, tutto ciò che si era mangiato o entrambi ma iniziò a sentirsi male ed a rimettere. Io e Sandro gli chiedemmo se avesse bisogno di un qualsiasi aiuto ma lui, facendo segno con la mano, ci fece capire che era tutto a posto; poi si stese su una panchina del barcone e si appisolò.

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