venerdì 9 maggio 2008

IL MULINELLO A BOBINA FISSA : introduzione

IL MULINELLO A BOBINA FISSA

Analisi e descrizione delle caratteristiche tecniche;
consigli per una idonea scelta.

Più o meno tutti, anche coloro che si avvicinano per la prima volta a questo meraviglioso hobby passionale che è la pesca sportiva, conoscono le funzioni primarie e l’utilità di un mulinello che abbinato ad una canna con anelli crea quel binomio indivisibile in diverse tecniche di pesca.
Tanto per elencarne alcune basta citare la bolognese, l’inglese, la pesca a fondo ed il ledgering, la traina, il bolentino, lo spinning, il surfcasting e tutte le tecniche specifiche che richiedono l’uso di un attrezzo che non sia solo una riserva ed un raccoglitore di filo ma che coadiuvi il pesca-sportivo nell’ottenere lanci più lunghi o nell’avere ragione di grosse prede utilizzando monofili di diametro contenuto sfruttando le caratteristiche meccaniche di cui un buon mulinello è fornito: una su tutte la frizione.
I mulinelli si distinguono tra loro per alcune caratteristiche fondamentali che ne diversificano l’uso, e che quindi ci aiutano ad orientarci verso un’oculata scelta nel loro acquisto in funzione della tecnica per cui intendiamo utilizzarli.
Per prima cosa dovremmo distinguere due tipi di mulinello, quelli a bobina fissa e quelli a bobina rotante; in questo caso farò una brevissima descrizione di questi ultimi, adatti a pesche e tecniche specifiche, mentre invece andrò a descrivere e trattare, spero in modo sufficientemente chiaro ed approfondito, il tipo a bobina fissa sicuramente il più utilizzato in tante tecniche di pesca.
Mi preme però sottolineare che: tutti i consigli, così come l’analisi delle caratteristiche tecniche, sono esclusivamente frutto della mia esperienza personale, del mio bagaglio tecnico…modesto, della mia osservazione diretta e delle informazioni reperite da chi sicuramente ne sa più di me in meccanica applicata.
Per cui qualsiasi informazione e/o giudizio, essendo frutto solo di opinioni ed esperienze personali e non di dogmi o verità assolute, può essere opinabile e non condivisibile; l’articolo in questione spero possa servire a coloro che, non avendo conoscenze dirette in materia perché “alle prime armi”, hanno dubbi sul corretto funzionamento di un mulinello e/o su come orientarsi nella scelta più consona del modello idoneo alle loro aspettative.



IL MULINELLO a BOBINA ROTANTE


Soprattutto per la traina e per il drifting il mulinello ideale è quello a tamburo (bobina) rotante ma spesso alcuni specifici modelli vengono anche utilizzati nello spinning e nel surfcasting perché, se usati a dovere, consentono effettivamente di ottenere dei lanci più lunghi rispetto agli attrezzi con bobina fissa.
E’ così denominato perché ha la caratteristica di avvolgere, e svolgere, la lenza su una apposita struttura tubolare cilindrica che, agendo sulla manovella, ruota in senso orizzontale rispetto alla posizione verticale della canna su cui è montato. Questa struttura, per effetto di una serie di congegni in metallo, ha la proprietà di girare sia in folle quando dovremmo lanciare sia opponendo una resistenza, che può essere gradualmente aumentata fino al suo blocco totale, mediante l’utilizzo della frizione o freno (in ferodo e, negli ultimi modelli, magnetico). La regolazione di tale resistenza si ottiene operando su un comando esterno a leva o a stella.
Le potenze dei mulinelli da traina sono espresse con una numerazione seguita dallo 0: 2,5/0; 4/0; 6/0; 9/0; 12/0; 14/0.

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