lunedì 12 maggio 2008

IL MULINELLO A BOBINA FISSA : parte VI°- mulinelli a bobina coperta

I MULINELLI A BOBINA COPERTA


Un ultimo accenno volevo farlo sui mulinelli coperti a bobina fissa; questi modelli, nati soprattutto per la pesca alla passata ed alla trota torrente, sono in genere medio-piccoli o piccoli.
Quelli per trota torrente in realtà possono considerarsi dei semplici raccoglitori di filo non adatti per lanci lunghi o veloci recuperi, con piccolissime bobine e di bassissima capienza proprio perché hanno un piccolo volume e peso contenuto; anche i materiali saranno di media qualità con frizioni molto spartane. Servono solo per avere una riserva di filo in caso di corte passate sotto canna e per non appesantire ulteriormente le lunghe canne teleregolabili.
I mulinelli coperti realizzati per la pesca a bolognese a passata in fiume invece hanno una cerchia di estimatori, ristretta ma fedelissima; un classico rappresentante di questi attrezzi è il vecchio ma sempre ricercato Crack Contact 400 con doppia frizione, una classica ed una a leva, ora prodotto e distribuito da Milo col nome di Tact 5403.
Questo tipo di mulinello ha una buona meccanica, una discreta capacità in bobina, un basso rapporto di recupero, non presenta né rotore né archetto convenzionale ma ha il filo che fuoriesce da una apertura sulla circonferenza della capsula che copre la bobina.
Il sistema di avvolgimento è similare, anche se un po’ diverso; la manovella agisce direttamente sull’alberino interno, a cui è avvitato il copribobina, mentre il movimento oscillatorio della bobina è dato da un supporto apposito aggiuntivo. L’alberino girando fà al contempo girare anche il copribobina (che fa le veci del rotore) che è a sua volta dotata di un perno a scomparsa in sostituzione del rullino guidafilo (mezzo giro di manovella all’indietro ed il perno rientra nel copribobina lasciando libero il filo per il lancio) il quale permette un corretto riavvolgimento del filo sulla bobina interna. La prerogativa di questi mulinelli è quella di ridurre al minimo la possibilità di parrucche nel filo, che di solito viene montato in diametri molto sottili, e preservarlo al contempo dalla luce e da possibili contatti accidentali con la vegetazione fluviale o con la sabbia.

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