lunedì 12 maggio 2008

IL MULINELLO A BOBINA FISSA : parte V°- la bobina ed il telaio (chassis)

LA BOBINA e il TELAIO (chassis)

La bobina è un altro elemento molto importante in un buon mulinello ed è giusto spendere qualche parola e qualche consiglio in più.
Il primo consiglio è quello di scegliere i modelli di mulinello che forniscono a corredo due o più bobine ( acquistarne una in più in un secondo momento comporterebbe un costo, in alcuni casi, molto alto e spropositato rispetto a quello iniziale del mulinello stesso) in modo tale da consentire un cambio veloce per poter utilizzare il nostro attrezzo anche con fili di diverso diametro.
Meglio sarebbe se le bobine a corredo avessero capacità diverse tra loro ( ma forse siamo molto esigenti e dovremmo accontentarci), mantenendo al contempo le stesse caratteristiche di peso volume e materiale, in modo da non dover creare uno spessore sottostante o dover imbobinare centinaia e centinaia di metri di filo nel caso volessimo utilizzare nylon di sottile diametro.
Sarebbe anche opportuno che le bobine di ricambio fossero sempre dello stesso materiale (quindi peso, volume e struttura) della bobina già montata a corredo sul mulinello per non trovarci poi, sostituendola con le altre di diversa composizione, con sbilanciature dell’attrezzo o sue oscillazioni.
Le bobine sono tutte dotate di clip ferma lenza per non consentire un’accidentale fuoriuscita del filo durante il trasporto; stampigliato in maniera indelebile lungo la circonferenza hanno anche diverse misure sulla loro capacità di imbobinamento dei monofili con diverso diametro; queste informazioni di solito appaiono con doppia unità di misura: metri e yard ( nel caso fossero espressi solo in yard, sapendo che 1 yard equivale a 0,9144 metri, è facile fare i conti).


In questi ultimi anni con i nuovi materiali a disposizione progettati per usi aeronautici ed aerospaziali le case costruttrici, per via della concorrenza tra loro sul mercato, hanno creato bobine in leghe sempre più leggere e resistenti migliorando anche la loro progettazione ed adeguando la forma e la struttura alle molteplice tecniche di pesca per cui ogni specifico attrezzo viene costruito…..e a noi questo non dispiace per niente.
Nei modelli di prima generazione le bobine erano realizzate in metallo, lo stesso materiale che costituiva il corpo (telaio, guscio, o chassis) del mulinello; facilmente intuibile perciò l’elevato peso di questi attrezzi ed oltretutto, a dispetto dei materiali altamente rigidi e pesanti, molto delicati per fenomeni di ossidazione e corrosione.
In seguito le bobine furono realizzate in materiale plastico più o meno pesante (per i mulinelli di fascia economica ancora in uso) ma facilmente intaccabile dallo sfregamento continuo con il nylon e facilmente deteriorabili col tempo per il contatto con il sale e deformabili dal calore, sino ad arrivare all’utilizzazione di materiali leggeri e resistenti come la grafite e l’alluminio.
Come detto prima la realizzazione di nuovi materiali leggeri e resistenti e le nuove leghe a disposizione hanno portato innovazioni notevoli anche nella pesca sportiva, non solo nel settore delle canne da pesca ma anche nella realizzazione dei mulinelli e delle bobine in particolare.
Le nuove resistentissime e leggerissime leghe di alluminio e titanio, o alluminio e magnesio, con l’aggiunta di strati di zirconio (materiale chimico altamente resistente a tutti i fenomeni di corrosione) sono state utilizzate in principio per la realizzazione delle bobine dei mulinelli di pregio e di altissimo costo, in seguito anche per i mulinelli di buona fattura ma di fascia medio-alta…..quelli con più mercato.
Non solo i materiali di costruzione delle bobine si sono evoluti ma anche la loro forma è stata modificata adattandola per ottenere prestazioni sempre migliori.
Arrivando a realizzare bobine forate in lega, tipo groviera, per alleggerirle ulteriormente contenendo così il peso complessivo del mulinello.
Conferendo loro altezze atte ad un maggiore possibilità di caricamento dei monofili (o dei trecciati di ultima generazione e di grande utilizzo), senza dover ricorrere più alle profonde ma corte bobine a cui eravamo abituati, che se da una parte consentivano di imbobinare grandi quantità di lenze di grosso diametro dall’altra ostacolavano la corretta fuoriuscita del filo in fase di lancio.
Realizzando anche conicità tali da permettere la più perfetta fuoriuscita delle spirali di filo …ottenendo dei risultati irraggiungibili prima.
Le bobine con queste caratteristiche rivoluzionarie, associate anche con i nuovi sistemi di oscillazione a doppia velocità dell’alberino di cui sono corredati i mulinelli di oggi che permettono un perfetto riavvolgimento a spire incrociate della lenza senza più alcuna possibilità di accavallamento delle spire, agevolano ancora di più la corretta fuoriuscita del monofilo nella fase del lancio permettendo di raggiungere facilmente notevoli distanze.
Mulinelli con sistema di avvolgimento a doppia velocità corredati con alte bobine ultraconiche fanno ormai parte della dotazione di molti pescatori che praticano le tecniche del surfcasting, carpfishing e spinning.
Come già accennato anche il telaio del mulinello ha avuto la stessa evoluzione nei materiali utilizzati passando dal ferro ai polimeri di plastica sino ad arrivare alla grafite ed alle leghe di metalli leggeri e resistenti.
Nel caso del corpo in lega c’è da prestare molta attenzione al tipo di verniciatura e di trattamento anticorrosivo utilizzato, alle viti di chiusura (che siano inattaccabili dalla ruggine ed indeformabili), ed alle giunture di congiunzione dei due gusci (che combacino perfettamente e non presentino nessuna feritoia o spazio in cui possa penetrare sabbia, polvere o acqua).
Alcune case garantiscono verniciature antigraffio ed anticorrosione, altre omettono di dichiararlo…… volutamente o no.
Capite da voi che un mulinello è soggetto ad urti continui, così come la vernice che lo ricopre sarà soggetta col tempo a graffiarsi inesorabilmente anche prestando la massima cura ed attenzione nel suo utilizzo, quindi scegliete i prodotti più sicuri o quelli più confacenti alle vostre possibilità economiche ma tenete sempre presente che un buon prodotto, se rispetta tutte le caratteristiche dichiarate, ha si un costo maggiore ma anche un’affidabilità ed una durata maggiore, come maggiore e sicura sarà la garanzia nell’assistenza e nel reperire pezzi di ricambio.
Un ultimo consiglio è quello di non far molto affidamento sulle sigle che identificano ed accompagnano i vari modelli di mulinello, ma bensì di leggere attentamente la capacità delle loro bobine ed il loro effettivo peso totale; spesso sigle come 2500, 4000, 5000 ecc., che stanno ad indicare la fascia di peso, di grandezza e di capacità di un attrezzo, non sempre sono simili in mulinelli di marche diverse; alcuni 4000 (come nella shimano) sono attrezzi dalle giuste dimensioni e capacità da poter essere impiegati con canne bolognesi di una certa metratura o con le match-rod per la pesca all’inglese (un 2500 della ditta sopra citata sarebbe forse un po’ troppo sottodimensionato..); mentre al contrario un 4000 della daiwa risulta essere un mulinello molto più voluminoso e con bobine più grandi, per volume e capacità, quindi adatto a tecniche più pesanti.

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