martedì 8 aprile 2008

IL FEEDER FISHING: parte II°, canne e mulinelli

LE CANNE

Gli attrezzi in uso in questa tecnica sono attrezzi specifici in carbonio ed a innesti (alcuni modelli esistono anche in versione telescopica ma non assicurano la stessa azione presente nelle canne ad innesti classiche); innesti che possono essere o a baionetta o a spigot (innesto sicuramente migliore) con una armonica conicità ed un profilo molto sottile dal manico sino all’apice, con azione parabolica in alcuni casi anche molto accentuata; di solito sono prodotti in tre pezzi più un quarto innesto che è il “quiver tip” o semplicemente “tip” (vettino intercambiabile) che caratterizza questa tipologia di attrezzi.
Infatti queste canne, dedicate e progettate per l’uso del feeder, hanno la caratteristica di avere in dotazione dei tips intercambiabili (da un minimo di 2 sino ad arrivare a 5) di diversa conicità, e/o lunghezza e sensibilità, e quindi con diversi range di casting; in genere sono tutti in fibra piena (o nylon) nei modelli di fascia economica bassa, nella fascia medio-alta almeno uno in dotazione è in carbonio.
La loro scelta nel montaggio ad inizio pescata è dovuta al tipo ed al peso totale del pasturatore che intendiamo utilizzare (per totale intendo il peso dichiarato del pasturatore vuoto più il contenuto di esche o pastura, in quest’ultimo caso ad esempio è da tener presente che il peso di un pasturatore piombato con 40 grammi, riempito di pastura ben bagnata e compressa, potrebbe anche raddoppiare) per evitare sia un sovraccarico del tip in fase di lancio, sia la sua corretta curvatura in fase di attesa della segnalazione d’abboccata.
Possiamo suddividere le canne normalmente usate e prodotte per questa tecnica in tre tipologie.
-La prima è la canna cosidetta “light” da acque ferme o poco mosse, in genere le case costruttrici propongono un set di tips marchiati dai 30 ai 60 grammi massimo, di lunghezza mai superiore ai 12 piedi (360 cm), ma a volte più corta, tra i 9 e gli 11 piedi (queste ultime denominate winkle-picker sono le canne da ledgering più light che ci siano, ma il loro uso spesso non è abbinato al feeder-fishing ma ad una pesca corta utilizzando leggerissimi piombi e pasturando in maniera classica, a mano o a fionda). L’azione decisamente parabolica di molte di queste canne consente di usare terminali sottili anche su grossi pesci.
-La seconda è la tuttofare “medium”, la canna jolly per le nostre acque dolci e salate; lunga 12-13 piedi (360-390 cm, range 30-90 grammi) è l’attrezzo che maggiormente si adatta nelle nostre esigenze (anche marine), riuscendo a stare in pesca correttamente non solo in presenza di acque ferme ma anche in acque con correnti moderate. Essendo una via di mezzo a volte può essere meno specifica di altre più dedicate a determinate situazioni ma ha il suo pregio nel fatto di essere un attrezzo con azione parabolico-progressiva, con una certa riserva di potenza nel manico, che riesce a raggiungere un buon compromesso un po’ dappertutto.
-Al terzo gruppo appartengono due tipologie di canne che potremmo definire ”heavy o medium-heavy”.
-La specialist, o barbel rod è un attrezzo dalla concezione squisitamente britannica, dedicata alla cattura dell’esemplare di grosse dimensioni e unisce un fusto sottile (non ha solitamente dotazione di tips aggiuntivi) ad una meravigliosa azione tendente alla giusta parabolicità per aver ragione di pesci di un certo peso da lavorare con tranquillità…..la tipologia di canna in questione assicura tutto questo.
-La continental feeder invece è una canna atipica rispetto alla concezione inglese di pesca col feeder; progettata e studiata per il mercato europeo (come dice il nome) permette di affrontare le correnti impetuose dei grandi fiumi del piano (che in Inghilterra non esistono); deve avere necessariamente un casting che arrivi a 120 grammi; sempre in tre pezzi ( più tips, in genere due ) lunghezza intorno ai 14 piedi (4.20 cm) con una grande riserva di potenza nel manico e buone capacità nei lanci lunghi.

I MULINELLI

Sui mulinelli e sulle innumerevoli possibilità di scelta tra modelli di tutti i generi e per tutte le tasche ci sarebbe da parlare troppo…ma forse questo è uno di quei casi in cui basta poco per dare un consiglio.
In genere i monofili che vengono imbobinati nell’uso dei feeder (tralasciamo l’uso dei trecciati utilizzati principalmente in acque interne per la cattura di carpe, od in fiume) hanno diametri compresi tra lo 0.16 e lo 0.22; si potrebbero anche utilizzare a volte diametri inferiori, aggiungendo alcuni metri di shock-leader di diametro maggiore per fare da parastrappi, ma io sconsiglio di farlo perché dato il diametro molto piccolo degli anelli montati sui vettini intercambiabili si potrebbero presentare possibili problemi nello scorrimento del filo durante il lancio ed impedimenti nel recupero sotto trazione di un pesce agganciato; quindi montare sulle due bobine in dotazione al mulinello un buon 0.16 ed uno 0.22 copre tutte le possibili situazioni e pesi lanciabili.
Nel feeder-fishing non è di primaria importanza effettuare lanci lunghi e forzati, anzi è deleterio perché questi lanci peccano d’imprecisione ed una delle regole più importanti della tecnica è proprio la precisione nel lancio, come ho già descritto, per cui si effettuano dei lanci accompagnati e mirati evitando le frustate; montando perciò uno 0.16 si riesce a gestire nel lancio pesi sino a 30-40 grammi, per pesi maggiori utilizzeremo la bobina di ricambio imbobinata con uno 0.20 o 0.22.
I mulinelli da abbinare alle canne da feeder vanno dal modello 2500 (prendendo ad esempio i modelli della shimano) per le “light” ad un 6000 per le heavy; basterebbe però avere un 4000 ed andrebbe bene per tutte le tipologie di canne; da tener presente però che un 4000 della shimano è molto diverso per volume, peso e capacità della bobina rispetto ad un 4000 della daiwa (molto più grosso e simile ad un 6000 shimano).
Il mulinello deve avere una rapporto di recupero medio-basso ( 4.5:1 - 5.0:1 ), una capacità di bobina di almeno 250 metri dello 0.25 ed un frizione affidabile……per tutto il resto a voi la scelta.

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