domenica 20 aprile 2008

IL GAMBERETTO VIVO

Come reperire i gamberetti vivi







Il metodo più semplice?
Retino dotato di manico di legno (o di carbonio ancora meglio) con rete a maglie strette…..proprio simile a quei piccoli retini che d’estate si vendono ai supermercati o nei negozi di articoli da spiaggia per far divertire i bambini, una torcia abbastanza potente……e tanta pazienza.
Per questo metodo di raccolta occorrono però due condizioni fondamentali: mare calmo ( o ambienti portuali con acque ferme ed abbastanza trasparenti) e chiaramente buio…..in pratica si attua nelle ore notturne.
Con la torcia si illumina l'acqua tra gli scogli o lungo la parete di un molo ed appena individuati i due occhietti del gambero, due piccoli puntini rosso-arancioni, si porta molto lentamente il retino da dietro e da sotto la posizione del gambero (tenendo sempre conto che lui si sposta all'indietro ed in diagonale) poi, cercando di appoggiarlo allo scoglio o alla parete del molo, velocemente si tira su il retino….. ed abbiamo catturato il nostro gambero da innesco..... può sembrar facile ma in genere ci si riesce una volta su tre.

Altrimenti esistono dei retini appositi (gamberiere) fatti con un cerchio ed una rete, posizionata tipo imbuto, e legati da tre cordicelle che poi si uniscono sino a diventare una....tipo una piccola bilancina da pesca, da calare in mezzo agli scogli....al centro c'è un fermo per applicare l'esca, che di solito è una sarda molto odorosa.
Questo metodo và bene anche di giorno ed in acqua bassa, ad esempio una buca tra gli scogli.
Si lascia per qualche decina di minuti in pesca e poi velocemente si salpa, spesso finiscono dentro diversi gamberi attratti dall'odore dell'esca...e anche qualche granchio....una volta ho preso persino una piccola murena.

Altra dritta di cui tener conto, se cerchiamo i nostri piccoli crostacei in un porto, è vedere se presso i moli d’ormeggio e le banchine sono fissati dei vecchi copertoni attaccati ad una corda che fungono da parabordi per l’ormeggio delle barche e dei pescherecci; se abbiamo l’opportunità di tirarle su molto probabilmente all’interno dei copertoni possiamo trovare parecchi gamberi che lì vi hanno cercato rifugio e riparo.

Per dir la verità c'è un altro modo anch’esso molto proficuo che si usa nei canali di sfocio, ed è la raccolta dei gamberi con lo “staccio”; un attrezzo particolare, simile al rastrello con manico lungo che si usa per la raccolta delle telline ma senza i denti per lo scavo nella sabbia, che viene trainato in mezzo alle alghe ...ma fà molto da “professionista”…. ed in alcune zone è assolutamente vietato.
Importante è, dopo la cattura, avere un contenitore adatto molto ampio, e pieno d’acqua di mare raccolta al momento per la contenzione delle nostre esche vive… magari dotato anche di ossigenatore nel caso dovessimo prevedere di stare a pesca per diverse ore; meglio sarebbe se dotato anche di un cestello forato (tipo scolapasta) da posizionare all’interno in modo da poter facilmente tirar su i gamberi una volta che dovremmo usarli per l’innesco…..tipo quello in foto.

Per ultimo voglio descrivere invece è un metodo che il sottoscritto non ha mai utilizzato ma che invece era solito usare frequentemente un mio amico appassionato di pesca al bolentino che ha il suo cabinato ormeggiato in un porticciolo.
Il mio amico era solito calare 4-5 di questi “marchingegni”, da lui creati con mezzi semplici utilizzando delle bottiglie di plastica vuote, sotto la barca e lungo il molo la sera prima dell'uscita a pesca.... di gamberi vivi lui ne aveva quasi sempre.
Personalmente non l'ho mai provato, non ne ho avuto l'opportunità ma a lui sembra che funzionasse.....perciò mi sento di descriverlo e di invitarvi a provare se ne avete la possibilità visto che la spesa è uguale a zero, ma a non prendervela con me se alla fine questo metodo non da i frutti che voi avete sperato.
Per costruirselo è molto facile, si prende una bottiglia d'acqua di quelle di plastica abbastanza grande e trasparente (quelle da un litro e mezzo vanno bene basta che siano trasparenti), si taglia con un coltello a circa 10 cm sotto il tappo; poi si elimina del tutto il tappo e si incastra, questa parte più piccola di bottiglia che abbiamo tagliato, al contrario in quella più grande…. tipo a creare una piccola nassa di plastica.
Poi occorre bucare tutti e due i bordi di questa piccola nassa…. il più vicino possibile a dove si era effettuato il taglio e farci passare un cordino che tenga uniti i due pezzi d bottiglia, e che ci serve poi per poter recuperare il tutto...... prima però occorre inserire al suo interno un piombo da un centinaio di grammi ed un pesce morto, meglio una sarda di qualche giorno bella puzzolente; prima di calarlo occorre riempirlo d'acqua di mare, poi lo si fa scendere lungo le banchine del molo fissando il cordino su qualche ormeggio, qualche bitta o sulla barca se uno ha la fortuna di possederla…. come quel mio amico.
Il sistema è valido sia di giorno che di notte ...i gamberi attratti dall'odore del pesce entrano nel collo della bottiglia rovesciato ad imbuto e, passando attraverso il foro dove si avvitava il tappo, penetrano all’interno della piccola nassa di plastica per cibarsi del pesce morto…. non riuscendo più a ripercorrere ed a ritrovare facilmente la via d’uscita.
Credo che il metodo possa essere valido anche dalle scogliere a picco, sempre se il mare lo permette.

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