sabato 12 aprile 2008

IL LIRI AD ISOLETTA

La "Porcilaia"

Io ed il mio amico Paolo (Pax), eravamo soliti frequentare le sponde del Liri, esattamente vicino al punto in cui il fiume si getta nel lago di San Giovanni Incarico, presso Isoletta (FR), e precisamente nello spot conosciuto e chiamato dai garisti pescasportivi “la porcilaia”, posto incredibilmente bello per la pesca, largo dai 70 agli 80 metri con una profondità che varia dai 3 ai 7 metri e teatro di molte gare, dal provinciale all’eccellenza.
Le specie presenti nelle acque del fiume in questo punto sono le più disparate e vanno dai cavedani alle carpe, dai black bass ai persici reali, dai carassi alle scardole, dai barbi alle tinche dalla stupenda livrea, dalle breme alle savette…. pesce ormai praticamente sparito in quasi tutte le acque della nostra regione tranne che in questo fiume…. dai triotti di taglia "super" per finire…… alle fameliche alborelle (fonte di cibo per enormi e maestosi cavedani, per i black e per qualche sporadica e grossa trota che discende il fiume dal tratto molto più pulito qualche km. a monte) che fortunatamente nel periodo invernale diminuiscono la loro attività.
Le acque pur non essendo propriamente pulite e trasparenti, causa anche la confluenza del fiume Sacco poco a monte dello spot, sono ricchissime di pesce che però, vista anche la presenza costante di garisti e la notevole pressione pescatoria nei week-end, ha imparato la lezione ed ora è molto più difficile da catturare. Bisogna quindi affinare ed estremizzare la tecnica e le attrezzature per riuscire ad avere ragione delle nostre prede ed indurle ad avvicinarsi sulla nostra pastura e ad abboccare alle nostre esche.
Le postazioni sull’argine sono facilmente accessibili e distanti una quindicina di metri una dall’altra, essendo stato come detto prima un campo gara per molti anni.
Un luogo da roubasienne sicuramente, un po’ meno da bolognese dato il poco spazio nelle postazioni e la profondità del posto (5-7 mt.).
Ma per me, appassionato di pesca con i pasturatori, chiaramente uno spot da feeder-fishing…. tecnica polivalente che può essere usata ovunque e con risultati spesso migliori di quelli ottenibili con altre tecniche più blasonate (e più costose…per attrezzatura e materiali).
L’ultima mia pescata, molto positiva del resto, in quello spot risale alla scorsa estate quando in una giornata di settembre decisi di recarmi sul Liri in compagnia del mio nipotino di 13 anni che voleva venire per forza a far compagnia allo zio ed a vederlo pescare.
Arrivati la mattina di un mercoledì sul luogo ( quasi sempre deserto come in ogni giorno feriale, mentre è difficile trovar posto nel fine settimana ed è quindi sconsigliabile recarsi dopo l’alba pena trovare tutti i posti già occupati) monto la mia beast-master medium di 12 piedi, corredata con uno shimano exage 4000, imbobinato con del monofilo dello 0,18.
Per i finali invece ho alternato uno 0,12 con uno 0,14 (quando le carpe sono entrate in pastura) montando gli ami “carbon feeder” della Drennan nella misura del 20 e del 16, mentre per i pasturatori ho utilizzato dei block-end ed ho iniziato usando prima il “black-cap” della kamasan alternandolo spesso con un “feeder-link”, che mantiene una posizione più verticale facendo uscire i bigattini a pioggia sul fondo che in quel tratto è un po’ melmoso.
Ho realizzato come montatura un “bolt-rig” con dei tubicini conici con funzione di antigroviglio; bigattino aromatizzato con due cucchiai di curry come esca e un pò di pastura salata da usare come tappo, per consentire una discesa sicura al pasturatore riempito con gli stessi bigattini aromatizzati senza disperdere il contenuto in fase di discesa e posizionamento sul fondale.
Essendo la zona di pesca da raggiungere abbastanza distante ( bisognava pescare lontano almeno 40 metri vista la presenza in questo periodo sottosponda delle fameliche alborelle) allora ho optato all’inizio per un black cap di 40 grammi, visto che a centro fiume vi sono circa 7 metri di acqua e una corrente omogenea e costante.
La prima mezz’ora è passata con una serie continua e molto ravvicinata di lanci per fare il fondo, quando mi sono posizionato per l’attesa purtroppo ho constatato che anche a quella distanza imperversavano solo le alborelle.
Spesso alternavo le esche, bigattini e mais, ma con scarsi risultati…. per un’altra mezz’ora buona solo alborelle con il bigattino.
Quando stavo già pensando di cambiare impostazione di pesca, dedicandomi all’utilizzo costante di mais e microboiles, le alborelle hanno improvvisamente cessato di abboccare……come fossero improvvisamente sparite.
Pochi secondi e il quivertip della canna si flette …..immediata la mia ferrata.
Dopo un po’ la prima breme è nel guadino…..poi la seconda e la terza; anche un bel barbo ha gradito la pasturazione e dopo una lotta incerta è finito sotto l’obiettivo della macchina digitale di mio nipote che ha cominciato a fotografare di tutto…anche gli insetti.
Dopo un paio d’ore in cui mi son divertito con catture costanti di breme e carassi la prima “regina” è uscita a passeggio per far colazione…circa 1,5 kg. portata a guadino poco dopo…. poi un’altra, immagino, mi ha salutato dopo aver sfilato almeno 30 metri di monofilo dal mulinello…lo 0.12 non ha retto.
La decisione di cambiare diametro del finale ed amo è stata giusta perché subito dopo un’altra grossa carpa ha fatto flettere il cimino della beast-master; non c’era modo migliore per testare la parabolicità e la robustezza di questa canna della shimano con questo duro combattimento, dagli esiti per nulla scontati, durato almeno 15 minuti….mio nipote era al settimo cielo….già pronto con il guadino dall’inizio della prima fuga del pesce, ma che alla fine mi è stato di grande aiuto nel guadinarlo…. da solo mi sarebbe stato difficile farlo vista la grandezza di questa stupenda carpa che a stima credo superi abbondantemente i 6 chilogrammi.
Giornata stupenda di grande divertimento con un clima meraviglioso e passata quasi senza accorgersene….come del resto è facile accada spesso in questo luogo fantastico per la pesca, il cui itinerario consiglio vivamente a tutti….non ve ne pentirete.
Ricordatevi che per pescare nelle acque ricadenti nel territorio della provincia di Frosinone oltre alla licenza governativa occorre anche un tesserino segnacatture con validità annuale rilasciato dalla provincia di Frosinone dietro un versamento di poco più di 5 euro.

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